Pisa

Repubblica, sì ma marinara, con poca vita sui mari, ma con grandi meriti commerciali e culturali. Fu porta occidentale alle merci e alla cultura bizantine che influenzarono i secolo XII e XIII dell’arte toscana, in particolar modo scultura e pittura. Esporto la propria architettura romanica, la cui cifra stilistica più rappresentativa fu la decorazione a fascia marmoree bianco e nera le chiese; le architetture romaniche pisane più belle forse sono proprio quelle esportate in Sardegna, così come le fortificazioni dall’isola della Meloria, davanti alla odiata Livorno, o il Castello di Cagliari.

E poi la famiglia di scultori più importanti e rappresentativi, appunto i Pisano, interpreti della lezione francese ritradotta con umanità e gentilezza tutta italiana. Ma Pisa non è soltanto Torre, Battistero, Cattedrale e Cimitero, è anche un centro storico vivace, sebbene con monumenti poco visitati, una eccellenza universitaria di fama mondiale, la Normale, è Dante con la Torre di Ugolino della Gherardesca o la chiesa dei Cavalieri di Malta con le bandiere strappate alla navi turche della battaglia di Lepanto.

Pisa è eccellenza nei restauri dei tessuti alla Cittadella o grandi arazzi dimenticati nei sotterranei di Palazzo Reale, è il ricco Museo di San Matteo o il mausoleo copia del Santo Sepolcro di Gerusalemme dove pregare prima di imbarcarsi verso la Terra Santa. Pisa è l’Arno e la festa di San Ranieri.

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